INCONTRIAMOCI CON IL PO E LA DORA 23.10

INCONTRIAMOCI CON IL PO E LA DORA 23.10

PARCO COLLETTA, TORINO, PARTENZA DA PIAZZA GIULIO CARCANO

Domenica 23 ottobre incontro alle ore 9,45 partenza 10,00 e fino alle 12,30

Si è svolta, domenica scorsa 16 ottobre, in collaborazione con la circoscrizione 7, la manifestazione <Vivere il

Parco> seconda delle giornate previste dedicate alle buone pratiche all’aperto, dentro i confini di un’area

urbana protetta situata alla confluenza di tre fiumi (Po, Dora e Stura) e pertanto unico nel suo genere su

tutto il territorio cittadino. La manifestazione ha visto l’avvio di una camminata <leggera> che si è conclusa

con una meditazione guidata, in linea con la Maratona di Torino in svolgimento durante la giornata.

La prossima domenica 23 ottobre, sempre a partire dalle ore 9,45 in piazza Giulio Carcano, si replicheranno

gli eventi guidati da operatori sportivi professionisti. Durante la mattinata sarà possibile usufruire della

guida di esperti di birdwatching, che permetteranno di conoscere meglio la fauna del parco, tappa di

importanti migrazioni di uccelli in rotta di rientro verso l’Africa.

ARS – Associazione Ricreativa Solidale – nasce da un gruppo di soci motivati a dare il proprio contributo nella

valorizzazione dell’ambiente naturale: fanno parte dello staff figure professionali di qualità la cui volontà è

collaborare unendo le conoscenze acquisite ed educando alle buone pratiche, diffondendo una cultura

ecologica seria, che porti adulti e giovani ad una conservazione più attenta della natura e dei suoi fragili

equilibri. Nel corso dell’estate del 2021 Ars ha organizzato giornate simili presso il nuovo parco della

Falchera, con birdwatching e animazioni sportive e musicali per bambini e adulti.

IL PARCO DELLA COLLETTA

Realizzato alla fine degli anni ’80 ha visto il recupero di un’area molto degradata che si stendeva lungo il

fiume Po alla confluenza della Dora e della Stura di Lanzo; oggi risulta una vasta area verde e ben curata a

cavallo del quartiere Regio Parco, prossimo a Barriera di Milano e al confine con il parco dell’Arrivore. E’

collegato tramite una passerella percorribile da pedoni e biciclette al quartiere Vanchiglietta e al polo

universitario Einaudi. Il percorso ciclabile che lo attraversa unisce San Mauro Torinese da un lato e i lungo

Dora cittadini sull’altro. Il parco fa parte del percorso della via Francigena che unisce Torino a Chivasso.

Come arrivare: coi mezzi pubblici, linea 15, 19 e 62.

Piste ciclabili: Lungo Dora, da corso Principe Oddone al ponte Washington (parco Colletta); Regio

Parco-piazza Castello passando per i Giardini Reali; corso Brianza dal Ponte Washington a Lungo Po

Antonelli; la passerella sul Po, che collega piazza Chiaves con piazza Carrara e si connette alle piste ciclabili

da San Mauro e Moncalieri; lungo Po, sponda destra, dal confine di San Mauro fino alla Colletta o, sulla

sponda sinistra, arrivando da Moncalieri.

http://www.comune.torino.it/circ7/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/812

INCONTRIAMOCI CON IL PO E LA DORA

INCONTRIAMOCI CON IL PO E LA DORA

Domenica 9, 16 e 23 ottobre a partire dalle ore 9,45 e fino alle 12,30
In collaborazione con la circoscrizione 7, le ultime domeniche di ottobre (il 9, il 16 e il 23) saranno dedicate
alle buone pratiche all’aperto, dentro i confini di un parco urbano torinese posto alla confluenza di tre
fiumi, il Po, la Dora e la Stura e pertanto unico nel suo genere su tutto il territorio urbano. La
manifestazione vedrà l’avvio di una camminata leggera; e pertanto adatta a tutti che si concluderà con
una meditazione guidata, entrambe condotte da operatori sportivi professionisti. Durante la mattinata sarà
possibile usufruire della guida di esperti di birdwatching, che permetteranno di conoscere meglio la fauna
del parco, tappa di importanti migrazioni di uccelli in rotta di rientro verso l’Africa.
ARS – Associazione Ricreativa Solidale – nasce da un gruppo di soci motivati a dare il proprio contributo
nella valorizzazione dell’ambiente naturale: fanno parte dello staff figure professionali di qualità la cui
volontà è collaborare unendo le conoscenze acquisite ed educando alle buone pratiche, diffondendo una
cultura ecologica seria, che porti adulti e giovani ad una conservazione più attenta della natura e dei suoi
fragili equilibri. Nel corso dell’estate del 2021 Ars ha organizzato giornate simili presso il nuovo parco della
Falchera, con birdwatching e animazioni sportive e musicali per bambini e adulti.
IL PARCO DELLA COLLETTA
Realizzato alla fine degli anni ’80 ha visto il recupero di un’area molto degradata che si stendeva lungo il
fiume Po alla confluenza della Dora e della Stura di Lanzo; oggi risulta una vasta area verde e ben curata a
cavallo del quartiere Regio Parco, prossimo a Barriera di Milano e al confine con il parco dell’Arrivore. E’
collegato tramite una passerella percorribile da pedoni e biciclette al quartiere Vanchiglietta e al polo
universitario Einaudi. Il percorso ciclabile che lo attraversa unisce San Mauro Torinese da un lato e i lungo
Dora cittadini sull’altro. Il parco fa parte del percorso della via Francigena che unisce Torino a Chivasso.
Come arrivare: coi mezzi pubblici, linea 15, 19 e 62.
Piste ciclabili: Lungo Dora, da corso Principe Oddone al ponte Washington (parco Colletta); Regio Parco-
piazza Castello passando per i Giardini Reali; corso Brianza dal Ponte Washington a Lungo Po Antonelli; la
passerella sul Po, che collega piazza Chiaves con piazza Carrara e si connette alle piste ciclabili da San
Mauro e Moncalieri; lungo Po, sponda destra, dal confine di San Mauro fino alla Colletta o, sulla sponda
sinistra, arrivando da Moncalieri.
http://www.comune.torino.it/circ7/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/812

LA GENTILEZZA E’ UN ATTO RIVOLUZIONARIO CHE SALVERA’ IL MONDO

LETTI PER VOI LA GENTILEZZA E’UN ATTO RIVOLUZIONARIO CHE SALVERA’ IL MONDO

L. Canuti; A.M. Palma, <L’arte di essere gentili>

In questi due anni in cui avremmo dovuto stringerci per darci coraggio, abbiamo potuto tutti sperimentare come la gentilezza sia un modo di fare che sempre meno viene messo in pratica. Anna Maria Palma, counselor, e Lorenzo Canuti, psicologo del lavoro, ne hanno scritto un libro, <L’arte di essere gentili> per le Edizioni Terra Nuova Libri.

<La gentilezza – dicono i due terapisti nell’intervista pubblicata sulla rivista – cresce insieme alla consapevolezza. C’è una sofferenza sottile che a più riprese e in più contesti abbiamo incontrato, la disconferma, che si verifica quando le persone non vengono ascoltate, vengono ignorate>. Quando, in poche parole, prendiamo coscienza di essere responsabili di un qualche nostro disagio psicologico e iniziamo una ricostruzione che parte dall’ascolto di noi stessi e dei nostri bisogni. Una presa d’atto che ci aiuta a decostruire i nostri <atteggiamenti malevoli> da sempre giustificati con <sono fatto così>, <il mio carattere è quello>. Una volta cioè che riusciamo a comprendere di non essere posti al centro dell’attenzione generale del mondo e si inizia a rivedere, in modo consapevole, le nostre relazioni con ciò che ci circonda. Per poter ricostruire sé stessi, insomma,  è necessario imparare ad ascoltare e vedere gli altri, le relazioni umane e con l’ambiente, <Si esplorano sentieri di gentilezza abitando in modo più presente gli avvenimenti della propria vita e si incontrano risorse rigeneranti>. Nel libro storie di persone che hanno messo al centro della loro attenzione le relazioni gentili, ma anche <realtà organizzate che generano gentilezza>: come quelle che hanno ideato  <I lunedì della gentilezza>, un progetto costruito con biblioteche e cittadini che hanno deciso di mettere questa pratica al centro della loro vita quotidiana. Nella pratica una sorta di allenamento alla consapevolezza del nostro essere all’interno di questa società – che gentile non è per niente – e anche nelle relazioni che abbiamo con l’ambiente – naturale o artificiale – che ci circonda. 

L’attenzione all’altro da sé, insomma, nella ri-costruzione del nostro equilibrio, intesa nel significato del tendere, ad-tendere, ovvero tendere verso. Quando tendiamo verso qualcosa <siamo attenti, siamo presenti. L’attenzione è strumento con cui diventare consapevoli, momento dopo momento, di quello che producono i nostri pensieri, di quali parole usiamo, di quali sensazioni stiamo attraversando, e della relazione con gli altri oltre che con le “cose”>. Questo tipo di attenzione diventa un’abilità a rispondere, <per uscire dal circolo vizioso della lamentela, dl sentirsi vittima, dell’impotenza e del fallimento>.

Essere gentili significa dare spazio agli altri, a punti diversi di vista, diverso da quello che la società ci insegna e ci impone: la continua rivalsa sugli altri, la competizione, il non ascolto: gli ultimi periodi trascorsi, dice l’autore del libro, <hanno amplificato queste condizioni fino a manifestazioni significative di asprezza, rabbia e sofferenza>. Aprirsi alla gentilezza e all’ascolto significa favorire un dialogo gentile che non sempre genera risultati, ma apre spiragli di possibilità e una visione diversa della propria esistenza. La gentilezza ci aiuta a non cedere all’amarezza e alla rabbia, le quali anche se dirette all’esterno, danneggiano soprattutto noi e la nostra vita. 

La società in cui viviamo è invece sempre più tesa alla competizione, all’annullamento del prossimo da noi, ci porta a credere sia l’individualismo la strada più semplice. La pratica della gentilezza aiuta a far pace con sé stessi nella gratitudine di ciò che già abbiamo, ci aiuta ad essere pazienti e comprensivi anche verso le nostre mancanze: in pratica una attenzione a sé stessi che si riverbera anche verso l’esterno, nella relazione verso gli altri. Una costante attenzione a sé per capire quali sono le mancanze che abbiamo verso noi stessi e i gesti che ci auto limitano nell’incontro con gli altri. 

 

Fonte: Terranuova.it

https://www.terranuovalibri.it/libro/dettaglio/lorenzo-canuti-anna-maria-palma/larte-di-essere-gentili-9788866817147-236621.html

IL SOGNO DEL VENTO NON PRENDE IL VOLO

IL SOGNO DEL VENTO NON PRENDE IL VOLO

Era il 2020 e, in piena pandemia, il progetto VenTo (Venezia-Torino) festeggiava i dieci anni di vita con collegamenti solo virtuali data l’impossibilità di spostarsi, anche in bicicletta. 

VenTo venne ideato nel 2010 su iniziativa di un gruppo di architetti, ingegneri e urbanisti del Politecnico di Milano, che si erano interrogati su come far fronte ai problemi economici delle aree marginali del nostro Paese. Nacque il progetto di una ciclovia lunga quasi 700 km che avrebbe unito Venezia a Milano lungo l’asse del Po con un sistema di trasporti e ospitalità a basso impatto: il circuito ideato attraversava sia città d’arte, che borghi, parchi e territori ad alto valore storico e culturale, come Venezia, Ferrara e Mantova; venne poi aggiunto il tratto del Piemonte attraverso il Monferrato fino a Torino. 

Più di metà del percorso si snoda attraverso quattro aree protette: Chioggia e il Lido di Venezia, il Polesine e il canale di Burana, la foce del Po, Pavia e il Naviglio. Per permetterne l’usufruizione da parte di ciclisti di ogni condizione, famiglie con bambini compresi, è stato scelto di ideare una deviazione diretta verso una stazione ferroviaria ogni 10 chilometri: il tracciato venne così costellato da ben 115 stazioni del treno, con l’intenzione di valorizzare così anche tracciati di ferrovia finora dimenticati o abbandonati. Si aggiunse la possibilità di navigare a tratti il fiiume Po utilizzando imbarcazioni in grado di trasportare anche turisti con biciclette a seguito. 

La pista prevista è larga almeno 3,5 metri, continua, sicura e dedicata al traffico ad impatto zero. Oltre la metà della lunghezza prevista si trova sull’argine del fiume Po e dei suoi affluenti. Sfruttando queste infrastrutture – alte fino a 3 metri sopra il livello del fiume a Torino e 10 metri alla foce del Po – il viaggiatore potrà godere di una visuale dominante evitando la presenza di automobili. 

VenTo fa parte di un progetto di piste ciclabili a livello europeo che da Torino arriva sino a Nizza in Francia e che unisce Verona al Brennero collegandosi anche alle altre piste già esistenti lungo i fiumi Ticino, Adda, Mincio e Secchia. Verrà inoltre inclusa nella <Strada del Mediterraneo>, il percorso pedonale e ciclabile che unisce Cadice (Spagna) con Limassol (Cipro). Ulteriori collegamenti sono previsti per unire Parigi a Londra. 

Nonostante il tracciato sia stato previsto a basso costo, in quanto sfrutta tratti di piste ciclabili (pari al 15% del totale) già esistenti, oggi VenTo è rimasto a metà, anche se l’intero tratto è percorribile a piedi. Solo il 25% del tracciato è da considerarsi dotato di tutti gli standard di sicurezza previsti per le piste ciclabili: un centinaio di chilometri soltanto è percorribile da un traffico misto (pedoni e ciclisti), il 40% è pedalabile ma non ancora dotato di infrastrutture specifiche, mentre il restante necessita di interventi strutturali non ancora finanziati: il costo previsto pari ad oltre 80 milioni di euro è da suddividere fra tutti gli enti pubblici che ne usufruiranno: lo Stato, le quattro Regioni interessate, dodici province e moltissimi grandi e piccoli comuni. 

 

Per approfondire: 

https://www.cicloviavento.it/progetto/

rete delle ciclovie europee (in inglese)

https://en.eurovelo.com/