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IL SOGNO DEL VENTO NON PRENDE IL VOLO

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IL SOGNO DEL VENTO NON PRENDE IL VOLO

Era il 2020 e, in piena pandemia, il progetto VenTo (Venezia-Torino) festeggiava i dieci anni di vita con collegamenti solo virtuali data l’impossibilità di spostarsi, anche in bicicletta. 

VenTo venne ideato nel 2010 su iniziativa di un gruppo di architetti, ingegneri e urbanisti del Politecnico di Milano, che si erano interrogati su come far fronte ai problemi economici delle aree marginali del nostro Paese. Nacque il progetto di una ciclovia lunga quasi 700 km che avrebbe unito Venezia a Milano lungo l’asse del Po con un sistema di trasporti e ospitalità a basso impatto: il circuito ideato attraversava sia città d’arte, che borghi, parchi e territori ad alto valore storico e culturale, come Venezia, Ferrara e Mantova; venne poi aggiunto il tratto del Piemonte attraverso il Monferrato fino a Torino. 

Più di metà del percorso si snoda attraverso quattro aree protette: Chioggia e il Lido di Venezia, il Polesine e il canale di Burana, la foce del Po, Pavia e il Naviglio. Per permetterne l’usufruizione da parte di ciclisti di ogni condizione, famiglie con bambini compresi, è stato scelto di ideare una deviazione diretta verso una stazione ferroviaria ogni 10 chilometri: il tracciato venne così costellato da ben 115 stazioni del treno, con l’intenzione di valorizzare così anche tracciati di ferrovia finora dimenticati o abbandonati. Si aggiunse la possibilità di navigare a tratti il fiiume Po utilizzando imbarcazioni in grado di trasportare anche turisti con biciclette a seguito. 

La pista prevista è larga almeno 3,5 metri, continua, sicura e dedicata al traffico ad impatto zero. Oltre la metà della lunghezza prevista si trova sull’argine del fiume Po e dei suoi affluenti. Sfruttando queste infrastrutture – alte fino a 3 metri sopra il livello del fiume a Torino e 10 metri alla foce del Po – il viaggiatore potrà godere di una visuale dominante evitando la presenza di automobili. 

VenTo fa parte di un progetto di piste ciclabili a livello europeo che da Torino arriva sino a Nizza in Francia e che unisce Verona al Brennero collegandosi anche alle altre piste già esistenti lungo i fiumi Ticino, Adda, Mincio e Secchia. Verrà inoltre inclusa nella <Strada del Mediterraneo>, il percorso pedonale e ciclabile che unisce Cadice (Spagna) con Limassol (Cipro). Ulteriori collegamenti sono previsti per unire Parigi a Londra. 

Nonostante il tracciato sia stato previsto a basso costo, in quanto sfrutta tratti di piste ciclabili (pari al 15% del totale) già esistenti, oggi VenTo è rimasto a metà, anche se l’intero tratto è percorribile a piedi. Solo il 25% del tracciato è da considerarsi dotato di tutti gli standard di sicurezza previsti per le piste ciclabili: un centinaio di chilometri soltanto è percorribile da un traffico misto (pedoni e ciclisti), il 40% è pedalabile ma non ancora dotato di infrastrutture specifiche, mentre il restante necessita di interventi strutturali non ancora finanziati: il costo previsto pari ad oltre 80 milioni di euro è da suddividere fra tutti gli enti pubblici che ne usufruiranno: lo Stato, le quattro Regioni interessate, dodici province e moltissimi grandi e piccoli comuni. 

 

Per approfondire: 

https://www.cicloviavento.it/progetto/

rete delle ciclovie europee (in inglese)

https://en.eurovelo.com/